poaceae famiglia
pianta spontanea, considerata infestante, vascolare con fiori e semi (angiospermae), è una pianta perenne, forma biologica H rept (emicriptofite reptanti) cioè piante rese perenni grazie a gemme e fusti striscianti avventizi, posti a livello del terreno, e G rhiz (geofite rizomatose) cioè piante con fusto sotterraneo che ogni anno genera nuovi fusti e radici formando fitti tappeti. il fusto è eretto, spesso caratterizzati da nodi e internodi. le radici sono profonde, fascicolate di tipo avventizio, radicante ai nodi attraverso stoloni descrizione della pianta
35 cespi n° esemplari piante
5 - 20 cm altezza della pianta
a disposizione alterna disposizione delle foglie
foglie divise in due, lineari-lanceolate, assottigliate gradatamente fino all'apice acuminato con lamina canalicolata, parallelinervie (con nervature parallele), pubescenti (ricoperte di peluria) tipo foglie
a margine intero e ruvido margine foglie
verde-grigiastro (verde salvia) colore foglie
maggio - settembre (non riscontrato) fioritura
non riscontrati. di norma si presentano con una serie di spighe da 3 a 7 che si aprono ricordando le dita di una mano ( da cui il nome dactylon) fiore
non riscontrati. di norma verde tendente al rossastro chiaro colore fiore
il frutto è una cariosside [frutto secco indeiscente (che a maturità non si apre per far cadere i seme) contenente un solo seme], il seme è piccolo (1 mm) e lanceolato, prodotto dalle spighe poste alla sommità del fusto frutto/seme
da considerarsi cosmopolita, presente in tutte le zone del mondo con lacune trascurabili diffusione
diffusa ovunque fino a media quota nei prati, campi, incolti, bordi delle strade da 0 a 1500/2000 m.s.l. (in himalaya la si trova fino a 4000 m.s.l.) habitat
entità indigena, non protetta, infestante, commestibile, molto allergenica status (entità protetta)
paola zorzi nome di chi ha identificato la pianta
'' nome di chi ha disegnato la pianta
'' nome di chi ha fotografato la pianta


etimologia: dal greco cyóns = cane odón = dente dactylos = dito - per via della forma dell'infiorescenza che ricorda le dita note: le graminacee sono le piante da prato più diffuse, se ne contano più di 7.000 specie. le diverse piante comuni da prato oltre che per la morfologia si differenziano l’una dall’altra per la capacità di adattamento alle varie condizioni climatiche. sono infatti raggruppate in due categorie: microterme e macroterme. la gramigna appartiene alla categoria delle macroterme e colonizza il terreno tramite stoloni. le microterme hanno radici che crescono quando la temperatura del terreno è compresa tra i 10 °C e 19 °C, a circa 30°C la crescita diminuisce fino a interrompersi. nelle macroterme invece la crescita delle radici avviene tra i 23°C e i 32°C. è una pianta con proprietà drenanti di cui molti animali erbivori (e non solo) si cibano. ma è drenante anche rispetto al terreno in quanto possiede radici molto profonde che possono raggiungere i 3 m. sulle piante infestanti: oggi le piante cosiddette infestanti sono rivalutate per più ragioni: ristabiliscono un certo equilibrio nei campi a coltivazione intensiva; se mantenute entro certi limiti sono dei marcatori dello stato e composizione del terreno; attirano su di sé parassiti attenuando così i danni alle colture limitrofe; sono in grado di colonizzare luoghi inquinati; sono prese in considerazione nel ciclo del carbonio, sono un elemento ulteriore di biodiversità. nel caso specifico questa pianta tende ad espandersi orizzontalmente creando veri e propri tappeti erbosi molto resistenti al calpestio, in grado di erodere persino catrame e cemento nonché insinuarsi tra pietre e sabbia. infine un tappeto erboso è in grado di limitare il surriscaldamento del terreno curiosità: i rizomi freschi, dopo essicazione e macinazione, sono stati utilizzati mescolati alla farina di frumento per panficare (soprattutto in periodi di carestia) e, durante la guerra, per produrre un surrogato del caffè. i rizomi contengono anche zuccheri da cui per fermentazione è possibile ricavare un tipo particolare di birra

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